Alcuni discorsi li riprendo di continuo, e a volte mi ripeto. Ma son sicuro che spesso aggiungo cose nuove, e i miei post, come me, crescono.
Io forse lo sento più di altri, non so darne spiegazione, ma i corpi mi comunicano tantissimo. Mi emoziono davanti l’attrazione che esercitano uno sull’altro, mi commuovo vedendo quanta energia esprimono quando cè spontaneità. Il corpo, infatti, può essere creazione, coscienza, sovversione, pornografia, intreccio, erotismo. Intuizione, felicità. Qualsiasi cosa quando a mediare cè di mezzo il desiderio.
Provo ad essere conciso, dilungarsi non serve: siamo corpi desideranti che esprimono la loro potenza nel loro desiderio. Facciamo del desiderio (e la bellezza che ne scaturisce) il nostro fine e dei corpi il nostro mezzo.
Coscienti di questo e felici delle nostre interazioni (corporee e non) combattiamo le forze del vecchio e del male, quelle forze che ci allontanano dagli altri (intesi come corpi e come menti), che ci rendono nemici, che creano terrore. Quelle forze che stabiliscono la ragione, definiscono la morale, idolatrano il conscio perché non conoscono altro. Quelle forze che ci vorrebbero vecchi, docili, lavoratori perché impauriti dalla nostra bellezza, non consci di essere preistoria.
Spargetevi e desideratevi ovunque, prendetevi per mano e sorridete. Perché da qui nasce la bellezza, in ogni sua forma. (E quando acclamavo “Cercate la bellezza ovunque!“, beh, credo che forse, in qualche sua forma, l’ho trovata.)