Il fascismo non è un’opinione! La regola del fascista è che se vedo un punto nero sparo a vista.

La vicenda della sapienza ha qualcosa di incredibile.
Non di certo l’aggressione fascista, a quello negli ultimi anni siamo abituati (sopratutto a Roma). Neanche alle armi usate, come mazze chiodate o coltelli – lame di vario genere – si sa, i fascisti si muovono con i coltelli nelle tasche, pronti a sguainarli come cani in ogni evenienza. Nemmeno le varie versioni trapelate dai media mainstream, con foto che non dicono niente, opinioni e fatti magari mai accaduti.
L’incredibile è come le reazioni politiche e quelle della gente comune continuino ad essere così tolleranti nei confronti di chi fa apologia di stampo fascista, di chi usa violenza, intolleranza, razzismo, repressione come armi politiche, di chi inneggia al duce nelle piazze romane sventolanti bandiere azzurre e tricolori dopo la vittoria del sindaco fascista (perché lui non è neo fascista, lui è uno di quelli old school).
Il fascismo non è un’opinione.
Basta con questa equidistanza così stomachevole, che paragona chi crea conflitto tutti i giorni nelle strade, nelle scuole, nelle università, nei quartieri, negli spazi occupati, con chi invece decostruisce democrazia, inneggia alla violenza, veste magliette nere con scritto "nel dubbio mena" ed agisce con spranghe, coltelli, catene e quant’altro.
Con gente che rinnega la storia e guarda indietro al ventennio fascista come alternativa sociale ancora valida, nega le deportazioni, predica razzismo e xenofobia come soluzione del precariato, non c’è equidistanza che tenga.
In uno stato civile democratico come il nostro viene dichiarato come statuto fondamentale che la legge è uguale per tutti. Politici, politicanti e quant’altro fanno del concetto di legalità la loro bandiera, il loro percorso formativo. Vorrebbero che fosse anche il nostro percorso formativo, quello dell’aberrazione giornaliera, quello del lavoro salariato e sfruttato, quello dell’obbedienza, del rispetto delle regole, della tristezza e della legalità come forma di controllo. Ebbene, nei confronti dei fascisti la legge da applicare è una sola e recita così:
L’unico fascista buono è quello steso per orizzontale, morto e sotto terra. Almeno da morto non puzza.

Solidarietà totale ai compagni feriti, fermati e arrestati. Emiliano libero subito!
Topi schifosi tornate dalle fogne da cui venite.
Un commento antifa da una Kobenhavn fantastica.

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