Nessuna Dipendenza, ma Nessuna Proibizione… contro il proibizionismo io decido per me!

Nessuna dipendenza nessuna proibizione!
Questo è il nostro motto, e in parte ciò che voglio…
Perché io voglio tutto, tutto ciò di cui ho b/sogno.
Questo è il nostro sogno, tifando rivoluzione.

Dopo qualche strofa moooolto divertente/originale [-.-], vorrei fare alcune riflessioni sul proibizionismo.
Il proibizionismo è dannoso. Punto a capo.
Tralasciando la concezione per il quale ogni essere umano ha il diritto di autodeterminarsi nella maniera che crede migliore, quindi lo slogan "Giusto o sbagliato non può essere reato", e tralasciando tutte le situazioni losche e pericolose che il proibizionismo alimenta, come la micro/macro criminalità, mafie e via dicendo, vorrei mettere a fuoco uno dei motivi cardine per il quale il proibizionismo sulle sostanze stupefacenti non ha ragione di esistere: è pericoloso per il consumatore.
Il proibizionismo parte dal principio che fare uso di sostanze non è legale. Quindi agisce o cerca di agire nella direzione della prevenzione al consumo, sensibilizzando la persona nel non utilizzo e marcando gli effetti negativi e dannosi della sostanza. Inutile dire che:
A – Il proibizionismo ha miseramente fallito, perché tutte le genti di tutte le parti del mondo si drogano, con il sorriso e in abbondanza!
B – La sua azione preventiva e sensibilizzativa in realtà non è altro che un modo per iniettare paura nei corpi della gente, cercando di limitare il più possibile la formazione di stili di vita "altri" rispetto ai canoni di obbedienza e schiavitù lavorativa, dando alla figura del "drogato" una figura completamente distorta, alienato, isolato, emarginato, impaurito, che si rifugia nelle sostanze per "non pensare ai propri problemi", pericoloso, cattivo.
Come in tutte le cose i cattivi ci sono pure qui, tra i <<drogati>>, ma io sono un <<drogato>> (secondo i canoni del proibizionismo) che si diverte un casino con una marea di amici, e che anzi nei momenti di "consumo" è ancora più felice, conosce ancora più persone, diventa amico di tutt* e sorride al mondo intero, divertito, emozionato. Ora l’idea del drogato cattivo alienato ed emarginato non so dove l’abbiano presa, di certo non faccio parte di quella categoria, io come tante e tante persone che fanno uso di sostanze in maniera consapevole.

  

Una volta capito il fatto che il proibizionismo ha fallito e quindi la sua azione "pre/educativa" non ha dato i suoi risultati, ci ritroviamo con il fatto che questi signori qui che come al solito pretendono di decidere tutto sempre al posto nostro, miopi del loro fallimento e della loro ignoranza becera e rozza, mettono il consumatore in pericoli che potrebbe facilmente evitare.
Perché?
Ora mi accingo a spiegare cosa voglio dire facendo degli esempi pratici:

1 – Taglio della sostanza.
Il proibizionismo non riuscendo a vedere al di là del proprio naso alimenta il micro spaccio, unica forma di diffusione e distribuzione delle sostanze, per il quale si incorre nel pericolo del taglio della sostanza.
Tante sono le persone che sono morte (fortunatamente non tante quante vorrebbero loro) a causa di un taglio di una sostanza fatto male, di una pasticca, di una bustina di MdMa, di una Bag di Ketamina, magari mischiate con sostanze che nel corpo fanno reazioni pericolose in soggetti particolarmente predisposti.
La soluzione sarebbe il PillTest, un aggeggio che ti permette di analizzare la sostanza sul momento e vedere quanto principio attivo c’è e se c’è del taglio. Aiuterebbe tante persone a divertirsi in maniera molto più sicura, riducendo i rischi quasi a zero, sensibilizzando le persone all’uso sicuro e "corretto" delle sostanze.

2 – Totale abbandono del consumatore, come se questo non esistesse.
Non credo che nel mondo esistano tanti esemplari di medici specializzati in sostanze stupefacenti e antiproibizionisti, specialisti a cui rivolgersi in caso di bisogno, magari nel caso di un malessere sospetto venuto fuori qualche giorno dopo, senza subirti la pippa del "drogarsi è sbagliato", e chiama la polizia perché devo avvertire le autorità competenti e bla bla bla.
Un esempio: determinate sostanze diminuiscono la quantità di anticorpi nel sangue, ed è facile prendersi afte, o piccole infezioni sopracutanee, magari dovute ad uno sfregamento, o all’effetto che alcune sostanze hanno sulla mandibola (smascellamento, morsi sulle labbra, sull’interno della bocca ecc ecc).
Una mattina dopo una serata all’insegna del divertimento (tekno, dnb, sostanze) mi prese la febbre a 39.
Ovviamente paranoie a mille, solo a metà giornata capii che era una stupida influenza dovuta al freddo (dolore alla gola, ghiandole leggermente gonfie, muco nelle cavità nasali)…
Sarebbe bellissimo potersi rivolgere a qualcuno dove in caso di dubbio questo qualcuno ti possa dare una mano senza che ti additi come un <<drogato>> satanista.

3 – Sensibilizzazione all’uso consapevole.
Molte persone, sopratutto i più giovani, che hanno a che fare con le sostanze non hanno idea di come esse funzionino. La categoria di appartenenza, il suo principio attivo, le controindicazioni, i suoi effetti principali e l’interazione con le altre sostanze.
Questo vuol dire uso consapevole, riuscire a capire le dosi per il proprio corpo, le situazioni in cui è meglio evitare di drogarsi, cosa fare per viversi meglio il down (come tutte le cose che salgono, esse prima o poi scendono, scendono, più di quanto sono salite), bere tanta acqua e cazzate simili.

  Una sensibilizzazione sul loro funzionamento e sul loro giusto utilizzo è sicuramente la migliore politica e il modo migliore di affrontare la questione sostanze.
Se sei consapevole, informato, intelligente, si possono usare le sostanze senza dipendenze. Se le affronti con la gioia, con la felicità, senza le paranoie e con la voglia di divertirsi, con la gioia di vivere dentro e fuori, con il sorriso, drogarsi è giusto, drogarsi è bello!

Contro la vostra morale proibizionista e borghese, contro chi ci vuole dire cosa possiamo e cosa non possiamo fare, contro tutti i mostri, da quelli che siedono in parlamento e decidono per noi, a quelli che abusano di sostanze e vagano per i rave party con gli occhi sbarrati, alienati e incoscienti…

Viva chi sorride!

Nessuna dipendenza nessuna proibizione.
Per me da qui partirà la rivoluzione.

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