Una delle trappole del capitale.

Sapete cosa fa il capitale? finchè non avete soldi, va tutto bene… arrancate a fine mese, non andate al cinema, cenate una volta al mese fuori. Ecco lì che va tutto bene, benvenuto in quella fascia che il capitale definisce non formalmente "Precario".
Ma quando ingenti somme cominciano a passarti fra le mani, quando perdi il senso del denaro stesso, compri ciò che ti piace, spendi ciò che vuoi, una sera si e una no a cena fuori, al cinema ci vai, anzi, compri 6 dvd al giorno, li guardi a casa.
Ecco, quando arrivi a questo punto, sei fottuto. Il capitale cerca di inglobarti come farebbe una pianta carnivora: acquisisci la fobia, la necessità e l’ossessione di possedere. Sei ossessionato dal denaro. Spendi. Spendi e ancora spendi, ossessionato dal fatto che non ne avrai mai abbastanza (di denaro).
Se prima campavi con un quinto di quello che hai adesso, ora non ce la fai, ne vuoi di più.
Ecco una delle trappole del capitale, l’induzione di un soggetto al consumo compulsivo. Ovviamente quando questo se lo può permettere.
Ma son sicuro ci sia di più. Ho detto già più volte che il capitalismo è come uno squalo, che se non si muove in continuazione e si trasforma (attraverso il consumo), muore.
Ma questo nemico/amico di tutti, che in qualche modo da gioie e tragedie, è aiutato intrinsecamente dalla natura umana propensa al consumo.
Perché ciò che vi dico è vero: la natura umana è portata e propensa al cambiamento permanente, anche se a prima vista può sembrare un animale abitudinario. Cosa che nella società del capitale si traduce in consumo forzato. Cambi la macchina, il cellulare, la televisione, ognitanto fai qualche lavoretto a casa e via dicendo. Ti stufi di cosa avevi e ne vuoi di altro.
Ma da ciò si può imparare qualcosa, qualcosa di decisamente importante: canalizzare il desiderio permanente di cambiamento nella giusta direzione, vuol dire costruire una società basata sull’espressione massima dei b/sogni e dei desideri, che si risolvono in un mondo in continua evoluzione/rivoluzione.
Riprendiamoci la nostra voglia di desiderio e cambiamento permanente, e sostituiamo il consumo sfrenato con l’appagamento di veri b/sogni e desideri.
Diventando noi stessi la rivoluzione permanente.

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