Passo un mese di deliri inaspettati.
Sto conoscendo persone nuove ogni giorno che mi danno talmente tanto che non ho più posto dove mettere questo “tanto”. Troppo. Sto in overdrive di energie positive manco fossi una valvola di un Marshall.
Alcune volte insorgo, mi inacidisco, rinvengo in me e capisco gli errori, poi li ricommetto. Mi innamoro, ma lo sono già, mi disinnamoro, e ricomincio – amore di ogni genere – scopro nuova musica, scopro nuove sensazioni, le priorità che fino ad ora governavano le dinamiche della mia vita sono zompate, quindi non so più dovè il sopra e il sotto.
Mi perdo in cazzate e poi mi ci incazzo. Mi incazzo per cazzate e poi lascio perdere le cose importanti, me ne dimentico. Vivo solo giorno per giorno, carpisco ciò che importa e pure quello che non importa, non conosco mezze misure e mi concedo a tutti come fosse l’ultimo giorno della mia vita. Chi mi conosce in questo periodo crederà che sto fuori, e ciò è vero.
La gente mi ama oggi, mi odia domani, e ricomincia ad amarmi dopodomani. Dico na marea de cazzate, mi leggo l’oroscopo e stranamente ci credo. A volte deludo, spesso sorprendo, e se prima ero bilanciato adesso cado, mi rialzo, faccio a pizze con me stesso, e mi rimetto a camminare.
Non saprei come continuare il delirante racconto di ciò che mi capita e mi sta per capitare, sapessi che succede domani non sarei qui a raccontare.
Scrivo un po di prosa, scrivo qualche rima, non lo faccio apposta – isterico e surreale a volte mi domando dove trovo il coraggio di scrivere e di fare. Certe cazzate.
Poi leggo in giro, mi domando, domando in giro. Incredibile come due versi di una bimba sconosciuta mettano in dubbio il mio talento di scrittore – talento bruciato, buttato, non alimentato. Ecco cosa scrive:
“Addomesticando le tue bestie.
Sorridi maliziosa e sentiti viva,
produci senza scopo e sentiti partecipe.
Dissipa la tua vita e sarai dappertutto,
condividila e sarai chiunque
ridimensionala e sarai morta.”
Ora non importa di chi sia ciò che è scritto, ma il contenuto è ciò di cui voglio parlare. Io scrivo fiumi di parole per esprimere un concetto, questa bimba scrive poco ma ciò che dice è essenziale. Rivoluzione, produzione intelligente, autodeterminazione femminile, monito di gioia e vita. Condivisione di coscienze.
Brava piccola, brava!
Non sapendo da dove cominciare, i versi non son proprio per me. Allora scrivo qualcosa che ho sentito e che non è banale, il continuo dei versi della bimba, per me, fan cosi:
Ridi, e il mondo riderà con te.
E’ la sola cosa che mi sento di fare.