[Esperimenti poetici]
Un bimbo sperduto. Dont go away.
Come una retina assorbo i raggi di luce
li tramuto in colori, ridendo, gioendo
danzando tra le forme in cerca della gente
plasmando quel mondo in cui questo è possibile…
Ma quando il raggio proviene dalle oscure tenebre
nulla posso fare per sfuggire alla catastrofe.
Piango, mi dimeno, mi struggo, mi affliggo
ecco che vorrei che tutto finisse. La fine mi riempie.
Poi mi rialzo, ci provo, ma ancora non so camminare.
Penso. Che questo mondo è troppo e io sono solo.
Mento, ed ho paura. Chiedo ciò che non potete fare
bramo di un sogno e realizzo che ne vivo tanti…
[…ma da nessuno di questi mi riesco a destare.]
Vi amo come nessuno può e di questo non mi capacito
forse, vivo ogni attimo come fosse l’ultimo in questa vita.
Dono tutto me stesso e invado gli animi, i vostri animi
perché tutto ciò che non mi riempie mi sta svuotando.
Sto rischiando la follia per quell’attimo di luce
troppe, troppe volte ormai.
Ma ne è valsa la pena, di questo ne ho ricordo.
L’oscurità sta vincendo sulle mie ultime forze esanimi…
Sono sfinito e ho bisogno di aiuto, quell’attimo di conforto
la mano di un bambino che perduto non sa da dove cominciare
a cercare quello che da tempo desidera, brama più di ogni cosa,
quel mondo, quel mondo all’altezza dei suoi sogni.
Pazzo edonista egocentrico, mi piace quello che ho scritto.