In cerca della notte, riparo la luce, sobbalzo nella stanza,
mi sdraio e mi avvolgo tra le tenebre.
Ma quando le ultime spira esalano il sole, la mia ansia si porta via la confusione e la miseria, e la gioia del nuovo mondo che si affaccia di fronte a me, mi commuove.
Grande è la confusione sotto il cielo: il giorno mi porta la produzione, ma la luna mi è amica!
In compagnia di me stesso a volte mi struggo. Poi quando la vita reagisce, mi rinfresca il sangue, lo spirito, e la magia della lunga notte ascolta i miei pensieri.
“Lavorare meno, lavorare tutti” mi dice una voce.
“Contro ogni proibizione, contro ogni dipendenza” mi dice un altra.
E ancora una, mi accompagna per le vie dell’indicibile, quindi, mi dispiace, ma non posso dirla.
“La rivoluzione parte da qui” una volta ho sentito, ma un’altra ha risposto “Qui? Dove qui? Qui in questo posto?”
Eravamo una moltitudine in preda a sogni, una moltitudine che è insieme perché si desidera, spontaneamente.
La prima rispose “No, non da qui, ma da noi! Noi siamo la primavera”.
E allora tutto si schiarì: con la mente psicoattiva e il corpo in statolibero, la paura, il terrore, l’ansia, la diffidenza, diventano gioia,felicità, leggerezza, eros.
“Gioia di vivere!” urla l’ultima. Allorché tutti mi guardano, sorridendo, felici, abbracciati, indifesi. Pronti per la lunga notte che ci attende, diveniamo un corpo unico.
Il mio ultimo pensiero. Sotto le stelle, cercando il senso comune e la felicità nel desiderio, affermiamo i nostri b/sogni come espressione di noi stessi.
La sordina si accende, il mondo si ovatta, ora sono pronto per riprendermi il cielo.